Progetto pilota Muri-Gries

La conoscenza del mondo è nuovamente accessibile. Conclusione di un progetto pilota: la registrazione elettronica della biblioteca conventuale di Muri-Gries
Bruno Klammer

In: Almanacco. Rapporto annuale della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano (1999), pp. 37-41

Per alcuni l’incasso e le azioni rappresentano un processo passionale. E la formazione è una vaga «professione». Non si può vivere di «formazione». «Di nuovo un dottorino» mi disse un imprenditore di successo quando il discorso venne a toccare una persona laureata. Sinché, dopo 15 anni, anche tutte le altre persone di successo della sua azienda erano «dottori a buon mercato» e «cosiddetti intellettuali». Ancora oggi il valore aggiunto delle strutture formative non è chiaro a molte persone. Anche se tutti superano almeno i primari gradini della formazione scolastica, non tutti raggiungono una consapevolezza sufficiente della formazione. Durante le ore di udienza a scuola i genitori annuiscono ubbidienti ed apparentemente sono d’accordo con gli insegnanti.
In fin dei conti essi però pensano: «Più avanti bisognerà essere in gamba ed ogni pessimo scolaro, che poi è divenuto un genio, contraddice un intero sistema scolastico ed una mezza biblioteca». Ciò che noi definiamo memoria, esperienza, visione dei mondo, formazione, principi e norme comportamentali sono opere fondamentali, sono le biblioteche dei nostro spirito. Che sono possedute anche dall’«uomo comune». Ciò che si annida nelle piccole biblioteche delle nostre menti e dei nostri cuori è una piccola parte di ciò che è disponibile e viene offerto nelle grandi biblioteche. Una biblioteca è una grande raccolta. Che non solamente sulla base delle informazioni crea le correlazioni, non allinea solamente dei dati uno dietro l’altro. Chi legge viene condotto dalla propria lettura, ed una migliore consapevolezza dei propri rapporti. Egli ottiene una sensibilità più raffinata e più complessa. E potrà, in seguito, essere in grado di collegare tra loro ambiti più piccoli con altri sempre più grandi. Alla fine di questo processo vi è ciò che noi chiamiamo visione dei mondo, conoscenza specialistica ed orizzonte.
Nel periodo compreso tra l’aprile dei 1998 ed il settembre 1999 il patrimonio bibliotecario dell’abbazia Muri-Gries è stato raccolto in catalogo informatico. Volumi più antichi sulla base di un catalogo scientifico, i piu recenti mediante un Centro di ricerca berlinese. Una biblioteca con oltre 70.000 volumi. In questo modo è stato fatto un primo passo per la catalogazione del patrimonio librario complessivo dell’Alto Adige in un sistema informatico unitario. L’ambizioso progetto, denominato con la sigla CBS(Censimento delle Biblioteche Storiche), dovrà consentire, in futuro, agli utenti, di trovare facilmente, mediante un programma informatico, questi volumi, che sono sistemati in 20 diverse biblioteche conventuali ed in una serie di biblioteche diocesanee.
Il 26 agosto 1999 la società che ha sponsorizzato l’iniziativa, cioè la Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, ha invitato una serie di autorità alla cerimonia conclusiva del lavoro di catalogazione dei volumi presso il Convento di Muri-Gries. Hanno preso parte alla cerimonia, oltre ai rappresentanti della Fondazione ed ai responsabili religiosi della biblioteca, anche il Commissario del Governo, Carla Scoz, il presidente della Giunta provinciale, Luis Durnwalder, ed il sindaco di Bolzano, Giovanni Salghetti-Drioli. Si è trattato di una grande festa in onore del libro. Quando nel 1997 vennero avviati i preparativi per l’apertura al pubblico delle biblioteche storiche taluni si erano rivolti criticamente agli organizzatori: «Che interesse possono ancora risvegliare le biblioteche? Dopo Ausschwitz, dicevano alcuni, il passato è morto. La storia culturale europea è stata interrotta». E altri: «L’unica biblioteca del futuro è rappresentata da Internet». E non pochi pessimisti affermano che la ricchezza dei libri rappresenti un’inutile vanità e che il futuro predilige senz’altro la piattezza e la banalità e la barbarie prive di letture.
Le biblioteche indubbiamente non esistono per produrre «con la conoscenza di ieri i vicoli ciechi del domani». Nella cristianità tutto viene ricondotto in maniera programmatica al libro ed alla scrittura. L’umanesimo scopre le scritture degli «antichi» come punto di partenza per il proprio rinnovamento. L’Illuminismo, nel XVIII secolo, è una via attraverso la scrittura. Dalle dissertazioni dell’Abbé de Saint-Pierre della fine della guerra e dallo scoppio di una pace generale (1713) attraverso gli scritti di Voltaire e degli Enciclopedisti, sino ai resoconti del Ministro delle finanze Jaques Necker nel XVIII, ai pamphlet ed ai trattati dei precursori della Rivoluzione francese. La lista del successo del libro prosegue nel XIX e XX seeolo. Ciò che realmente contribuisce ad una trasformazione spirituale non viene raggiunto attraverso la parola, bensì con la scrittura.
Ricchi patrimoni bibliotecari invitano in Alto Adige ad un percorso attraverso la storia provinciale. Il lettore può viaggiare, dalle origini sino all’attualità, nello specchio di una biblioteca viene riassunto tutto ciò che è disponibile in un determinato momento storico. L’amministrazione del mondo inizia nel momento in cui siamo in grado di comprendere gli aspetti, le prospettive, gli ambiti della scienza. Quando siamo in grado di collegarli tra loro. Un’introduzione nella storia, un’opera fondamentale della fisica, una rappresentazione di modell etici e l’abracadabra delle scritture erotiche hanno molto in comune. Nella rete delle percezioni e della scienza esse sono una parte di ambiti connessi tra loro.
Chi dice tecnica, storia delle religioni, diritto, arte o che qualche cosa non lo interessa ammette che egli, nella sua povera biblioteca di tutti i giorni, non legge né il quotidiano né segue una formazione giorno per giorno. E dimostra, in questo modo, che la sua biblioteca interiore è limitata. Dopo l’apertura informatica la biblioteca dell’Abbazia dei benedettini è stata festeggiata come una sorta di primizia. Ed ora essa si deve meritare la corona d’alloro. Come una specie di novizio. Quando i suoi patrimoni librari prossimamente appariranno su internet dovranno scaturirne degli impulsi per la ricerca, per il confronto spirituale, per l’approfondimento, per l’elaborazione di questioni ed altro ancora. Le biblioteche sono e rimangono il luogo cruciale e piu adatto del mondo per porre delle domande ed il progetto pilota per la catalogazione delle biblioteche dell’Alto Adige le rende accessibili. La festa organizzata al termine della raccolta di dati voleva solamente evidenziare in maniera tangibile questo aspetto. Una piccola provincia con pochi abitanti non può ideare ed elaborare tutto da sola. Per fare ciò si rende necessario un ampio patrimonio scientifico che conservi e tuteli ciò che i singoli non sono in grado o non sanno fare. La festa conclusiva non è stata nient’altro che un ringraziamento per il fatto che lo sponsor, per la prima volta, ha aperto all’accesso pubblico questa sorta di «giardino delle rose» della storia e sono stati tolti i sigilli ai tesori dell’Alto Adige. Nel frattempo dovunque, a livello provinciale, sono state create delle biblioteche parrocchiali, delle biblioteche locali e circondariali. Tutti gli scolari ed i giovani della provincia hanno imparato a fare ricorso alle biblioteche. A ciò ha contribuito anche l’interesse dell’opinione pubblica nei confronti della festa organizzata presso l’Abbazia di Gries alla conclusione della raccolta dei dati.
Il bene culturale rappresentato dal libro viene reso accessibile non solamente ai pochi specialisti della storia, bensì alla massa dei giovani. Con la lezione di informatica nelle scuole e con la biblioteca scolastica si è attuata una profonda trasformazione nella corrente di pensiero del tempo. In questa corrente si inserisce, a livello piu elevato, l’iniziativa della Fondazione.
L’amministrazione culturale del mondo incomincia con l’apprendimento della lettura e trova la sua più alta espressione nelle relazioni di ricerca, nei protocolli, nelle analisi, nelle rappresentazioni, nei racconti, nella ricchezza della discussione di ciò che è stato scritto, dei media specialistici e delle biblioteche.
Ciò che la Fondazione della Cassa di Risparmio, in collaborazione con diversi enti, ha avviato non è un passo indietro, bensì un progresso nella storia.
Ci sono Paesi che sono avanti rispetto all’Alto Adige, le cui biblioteche sono già divenute delle portatrici di cultura. Ad una prima occhiata le persone prive di larghe vedute ritenevano che la Fondazione avesse fatto qualche cosa di sorprendente. Per coloro che sono piu aperti essa, al contrario, ha fatto qualche cosa di ampio respiro. Essa ha aperto una sorta di Università virtuale, con molti uffici e facoltà decentrate. Le biblioteche sono l’enorme luogo dei testi del nostro mondo. Parte di esse possono divenire vitali in ogni momento. La biblioteca è un esempio di cio. Così acquisiscono, tra l’altro, una nuova importanza, i miti antichi nella psicologia, il nuovo romanzo, l’arte, la politica, l’architettura e la letteratura fanno ricorso a scritti ed elementi antichi. I dibattiti intorno all’etica, alla religione, alla libertà ed alla scienza verranno sempre più condotti facendo ricorso alla tradizione.